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15 Febbraio 2018

I MODELLI DI AEROSOL

Il dispositivo per l’aerosolterapia, chiamato nebulizzatore, è stato progettato per tramutare la sostanza terapeutica in micro particelle facilmente inalabili. Il farmaco è introdotto in un’apposita ampolla, secondo le dosi stabilite e prescritte dal medico. Una volta nebulizzato, le minuscole gocce raggiungono sono disperse da un diffusore che ne consente l’ingresso nelle vie respiratorie. Esistono tre diverse tipologie di nebulizzatori.

 

GLI AEROSOL PNEUMATICI (O A PISTONE)

L’apparecchio per l’aerosol pneumatico, o a pistone, è costituito da un compressore che emette un flusso di aria a forte velocità, in grado di raggiungere l’ampolla contenete il farmaco mediante un tubo in plastica. Aspirato dall’ampolla a seguito della forte depressione creata al suo interno dal flusso d’aria, il farmaco viene nebulizzato in microparticelle che rimangono in sospensione (miscela di aria + liquido = aerosol).

Le particelle prodotte dal getto di aria sono omogenee e stabili, e dunque si disperdono omogeneamente una volta inalate. Pur essendo tra gli apparecchi per aerosol più resistenti ed economici il compressore del nebulizzatore pneumatico è piuttosto rumoroso e questo, nel caso di pazienti in età pediatrica, può rappresentare un fattore di disturbo.

 

GLI AEROSOL A ULTRASUONI

Questo tipo di strumento è molto più veloce e silenzioso rispetto ai tradizionali inalatori a pistone. Se chi lo dovrà usare è poco collaborativo o particolarmente sensibile alla vicinanza con un apparecchio rumoroso, come ad esempio i bambini o una persona  anziana, la scelta di un modello ad ultrasuoni potrebbe essere quella consigliata, anche se questo tipo di apparecchi è in genere più delicata e costosa rispetto agli aerosol tradizionali.

E’ bene evidenziare inoltre che alcuni tipi di farmaci (ad es. cortisonici) non sono utilizzabili con gli aerosol ad ultrasuoni, questo soprattutto se il riscaldamento del prodotto, tipico di questa tecnologia, ne altera le caratteristiche.

 

AEROSOL A TECNOLOGIA “MESH” O A “MEMBRANA PERFORATA”

Per ovviare al problema del surriscaldamento del farmaco, inevitabile con l’utilizzo degli ultrasuoni, gli aerosol di ultima generazione utilizzano la tecnologia cosiddetta “mesh”.

Si tratta di un principio di funzionamento simile a quello degli ultrasuoni, con la differenza che l’energia generata dal macchinario anziché agitare e dividere direttamente le molecole del farmaco (cosa che ne provoca il surriscaldamento) viene trasmessa ad una campana di risonanza che spinge il farmaco verso una membrana caratterizzata da tanti micro-fori (mesh o membrana perforata). Il passaggio attraverso questo filtro microforato induce il farmaco a nebulizzarsi senza che si surriscaldi, lasciandone quindi inalterate le proprietà.

Questi strumenti uniscono la velocità e la silenziosità tipica degli aerosol ad ultrasuoni, alla compatibilità con tutti i farmaci propria degli aerosol a pistone. Sono pertanto molto comodi per chi ha necessità di eseguire una aerosol terapia in tempi brevi e senza rumore.